Ho (ri)preso la pillola rossa
Ho (ri)preso la pillola rossa

Ho (ri)preso la pillola rossa

Ben ritrovati/e/a/i/o/u/y!

Lo so, è davvero tanto tempo che non scrivo, ma mi trovavo in un periodo talmente turbolento della mia vita che non avrei saputo cosa valesse la pena raccontare e cosa no. Aver ideato un sito con questo nome sottendeva, oltre alla voglia di raccontare la storia di persone che hanno fatto scelte radicali nella loro vita per tornare alla loro essenza, anche l’esigenza personale di prendere nuovamente il coraggio a quattro mani e, come avevo già fatto in precedenza, ribaltare nuovamente la mia vita per situarmi dove davvero avevo voglia di stare.

Qualcosa si era capito già dall’articolo in cui analizzavo la mia concezione di anno, dal quale traspariva una certa insofferenza per la situazione in cui mi trovavo al momento in cui lo scrivevo: insofferenza dovuta certamente a fattori climatici (odio il caldo, sopporto il sole se non scalda troppo, amo la pioggia, la neve e il freddo – che ce volete fa’, so’ fatto così) ma anche alla situazione in cui mi trovavo. Mallorca, isola bellissima che, in un’età ancora giovane, mi aveva accolto e fatto divertire, imparare, sperimentare… era diventata troppo aggressiva per me. Mi ritrovavo a buttare letteralmente via sei mesi all’anno, nei quali non vivevo: preferivo rifugiarmi nel mio appartamento all’ottavo piano piuttosto che affrontare le orde di turisti, la caciara, quella fauna prosaica da cui ero circondato… tutto questo immerso nell’odioso caldo… l’afa… che, giorno dopo giorno, mi attanagliavano, non mi lasciavano dormire bene di notte – loro certamente, ma anche le maledette feste, ogni maledetta notte, dei maledetti turisti, nelle maledette villette con piscina che circondavano il mio condominio. Insomma, a questo punto della narrazione immagino che più di qualcuno si sia accorto che non la vivevo proprio benissimo, ecco.

Tanto ho fatto, tanto ho detto, tanto ho scritto, che esattamente un anno fa, a metà maggio del 2023, ho deglutito un’altra bella pillolona rossa: ho fatto le valige, chiuso baracca e burattini e sono tornato nella mia terra, il Friuli,  facendomi contestualmente il più grande regalo che potessi farmi. Invece di tornare a vivere nella mia città, Udine (che, beninteso, amo svisceratamente), ho coronato un grande sogno della mia vita: vivere in montagna. Il caso voleva che mia zia Daria possedesse una casa per le vacanze a Viaso, un piccolo paese di 40 abitanti in Carnia, regione storica alpina del Friuli. Mi sono messo d’accordo con lei per effettuare un “atterraggio morbido”, potendo contare su un immobile di qualcuno della mia famiglia, invece di arrivare come un qualsiasi forestiero chiedendo “dal nulla” di affittare una casa: in contesti così piccoli sarebbe stata un’impresa alquanto ardua.

Lungis (Udine)
Viaso (Udine)
Viaso (Udine)
Lungis (Udine)
Lungis (Udine)
Ampezzo (Udine)
Ampezzo (Udine)
Viaso (Udine)
Viaso (Udine)
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Tralasciando un anno di dettagli, nel frattempo mi sono trovato una (bella) sistemazione, ho liberato la casa di mia zia (che poi è stata pure venduta, lo scrivo per vezzo di cronaca) e mi sono finalmente stabilito in questa specie di presepe appollaiato su un dosso boscoso e prativo ai piedi del massiccio del Col Gentile.

Poche auto passano di qua: la strada principale di fondovalle è relativamente vicina, ma abbastanza lontana da non farsi sentire e dare l’impressione di trovarsi in un luogo remoto, quando realmente non lo è.

Intorno a me poche case con una tipica architettura “alpina ma non troppo”, tanti prati, boschi misti di conifere e caducifoglie… tanti animali che bazzicano intorno al paese (e talvolta si avventurano al suo interno): caprioli, cervi, cinghiali, faine, sciacalli dorati, volpi, tassi… perfino lupi e orsi, dei quali io personalmente ho trovato le impronte, ma della cui presenza alcuni compaesani hanno avuto un’esperienza peggiore: recentemente un orso ha distrutto nottetempo le arnie di un apicoltore a 50 metri da casa mia.

Capriolo nei prati di Viaso
Impronta di lupo vicino a Viaso
Impronta di orso vicino a Viaso
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Nel paese, senza farlo apposta, nel corso degli anni si è venuta a creare una nutrita colonia felina: qualcuno storce il naso (e lo posso anche capire, in un certo senso), ma per me è il paradiso. Due dei tanti gatti del paese, dopo avermi “studiato” un paio di settimane da lontano, hanno deciso di farsi avanti nel giugno dell’anno scorso e, da allora, sono diventati ufficialmente i miei due gatti: Punto e Balù.

Punto
Punto
Punto
Punto e Balù... che sonno!
Punto: il relax fatto gatto
Le posizioni di Punto
Balù sul davanzale
Punto e Balù pronti per dormire
L'affettuoso Punto
L'affettuoso Punto
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Mi hanno scelto e io li ho accolti… mi hanno seguito nella nuova casa, vanno d’accordo con tutti gli altri gatti del paese (molti litigano tra loro, ma con loro due nessuno) ma tra qualche mese dovranno affrontare una sfida: l’arrivo dei miei gatti di Mallorca – Lola, Baileys e Mimmi. Loro sono ancora sull’isola, ma all’inizio del prossimo anno si uniranno a me. Spero solo che sappiano abituarsi gli uni agli altri in un tempo sufficientemente breve: per ovvie ragioni non posso fare a meno né dei miei due gatti carnici né dei miei tre felini maiorchini… dovranno abituarsi: “sante scugne” (santo dovere), come si dice in friulano.

In definitiva: Alex è tornato. Pillola Rossa è tornata. Tramite queste pagine, con tempistiche assolutamente non regolari (odio gli impegni) racconterò questa mia nuova vita e, contestualmente, continuerò a mettere in evidenza, in modo diretto (con interviste) e indiretto (linkando siti, blog, video, etc.), le storie di chi non ha saputo o voluto accontentarsi e ha cercato il suo posto nel mondo, compiendo scelte talvolta radicali, anche molto più della mia.

Ah, per la cronaca: Anche Eva ha preso la pillola rossa: pure lei ha lasciato Mallorca e ha scelto un’altra destinazione. Ma ve lo racconterà lei, se e quando se la sentirà. Ma una cosa è certa: noi abbiamo creato questo sito prima di tutto perché “non sappiamo tenere il culo quieto” (come dicono in Spagna).

Ad maiora!

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