Non avevo mai mandato a fanculo qualcuno con tanto piacere.
Risulta che da anni, per comporre la somma di denaro che mi serve per vivere, oltre ai miei clienti diretti, offro i miei servizi vocali su una piattaforma di “freelancers” (non dirò quale anche se, per gli avvezzi, è abbastanza facile dedurlo) che, per carità, mi ha portato tanto lavoro e quindi la ringrazio.
Questa piattaforma, però, viene retta da un algoritmo che, in determinati frangenti, si rivela semplicemente “schiavista” e pretende che tu sia disponibile 24/7, anche verso le persone che, senza averne la colpa, pensano di poterti contattare in qualsiasi momento senza che ci siano conseguenze.
Invece no. Se tu non rispondi subito si abbassa la media della velocità di risposta, ergo, scendi nel ranking dell’affidabilità, per cui quando qualcuno cerca un professionista con le tue caratteristiche non sarai nelle prime posizioni ma andrai progressivamente sempre più giù. Per fare un esempio, se qualcuno ti manda un messaggio alle 2 di notte -quando stai dormendo- e tu lo vedi alle 8 del mattino -quando ti metti a lavorare- risulterà che hai impiegato 6 ore a rispondere invece di 30 minuti, quindi scenderai nel ranking. Peccato che il tuo interlocutore stia in Australia, per cui a casa sua era mezzogiorno, mentre a casa tua era notte fonda.
Questa sera qualcuno mi ha beccato con le balle girate. Italiano, beninteso.
Non è un segreto che io abbia “preso la pillola rossa”, ovvero, mi trovi in una condizione mentale in cui non accetto di buon grado le esagerazioni di questa società che ci vuole iper-produttivi sempre e comunque. La mia pazienza in merito è praticamente inesistente.
Dunque: questa persona mi manda una richiesta di preventivo di domenica sera più o meno alle 22. Dato che, se non gli rispondo, l’algoritmo mi fa scendere nel ranking, mi tocca scrivere qualcosa anche se in quel momento mi trovo con amici a fare tutt’altro (è domenica, perdio).
Gli rispondo, gentilmente, una cosa tipo (per riassumere): “grazie per avermi contattato, è domenica sera, ti manderò il preventivo domani mattina”. Questo mi spiattella che “devo cambiare il mio mindset” e che “nessun francese o tedesco si sarebbe mai sognato di dare una risposta così provinciale ma sarebbe stato sul pezzo”.
Non ci ho visto più.
Dato che già in prima battuta gli avevo spiegato qual era il problema (ripeto: “devo” rispondere altrimenti l’algoritmo non mi fa più lavorare) gli ho detto, in buona sostanza, che deve lui imparare a essere più educato e contattare la gente negli orari di lavoro, che non sono qui per obbedire al primo stronzo che vuole qualcosa.
Sono 35 anni che faccio questo mestiere e, se vuoi “una voce qualsiasi”, non sei nel posto giusto: se vuoi “la mia voce” avrai la gentilezza e l’educazione di richiederla nei tempi opportuni.
La vita dei liberi professionisti è abbastanza difficile di suo. Ci sono, però. alcuni limiti che non si possono travalicare. Già ho avuto la bontà di spiegarti che, in quel momento, mi trovavo in una situazione in cui non potevo rispondere ma, a causa dell’algoritmo, dovevo farlo. Tu, piccolo uomo, degno rappresentante del merdoso sistema da cui sto uscendo a tutti i costi, hai pure l’ardire di alzare e roteare il ditino indice all’insegna di un professionista che fa questo lavoro da 35 anni e, perdona la presunzione, deve piacerti per il prodotto che sa darti e non per la disponibilità di domenica sera? Vai a fanculo.
Vai a fanculo. Vaffanculo. VAFFANCULO.
Non ero mai stato così diretto nei confronti di qualcuno, ho sempre cercato di essere diplomatico e portare comunque a casa il lavoro. Oggi non ci ho visto più.
Non ho vissuto 34 anni a Udine, con parentesi lavorative in giro per l’Italia (Roma, Padova, etc…), per poi andare a vivere 15 anni a Palma de Mallorca e, successivamente, decidere di venire a stare in un paesino di 40 abitanti sulle Alpi (perché, vivaddio, so cosa voglio e so cosa NON voglio) perché venga il primo cretino yuppie di merda a dirmi quello che devo fare, quando ero stato sufficientemente gentile da dirgli semplicemente che ne avremmo parlato volentieri la mattina dopo.
Vaffanculo. Tu e tutti quelli come te.
Ho le palle quadrate e nere: ho vissuto in giro, sono andato a vivere in montagna, ho imparato a selezionare persone e situazioni; so vivere in silenzio, so vivere con poco, non ho bisogno degli stronzi come te. Voi fate parte di quella merda di mondo che ho abbandonato… e colgo l’occasione per dire a tutti quelli che mi seguono: abbiate il coraggio di mantenere le vostre posizioni, abbiate il coraggio di delimitare i vostri spazi, quelli del vostro benessere fisico ma, soprattutto, mentale.
Non dobbiamo dire di sì a tutto e a tutti: abbiamo un valore e sicuramente inciderà poco o niente, nel computo totale, il fatto di mandare debitamente a fanculo chi non è in grado di rispettarci.
Facciamo qualcosa, nel nostro piccolo, per tentare di riportare il mondo a un livello sostenibile di decenza e umanità.
Prendiamo questa fottuta pillola rossa, cazzo.