Ami viaggiare? No, figurati, amo stare in coda sulla tangenziale…
Ami viaggiare? No, figurati, amo stare in coda sulla tangenziale…

Ami viaggiare? No, figurati, amo stare in coda sulla tangenziale…

Mi chiedono se amo viaggiare. Domanda banale in sé, ma provo a dare una risposta esauriente.

Credo sia ovvio che andare a conoscere un posto mai visto sia bello per definizione. Non ci piove. Però devo dire che, da un po’ di tempo a questa parte, mi interessa sempre meno ciò che è creato dall’umanità (arte, cultura, architettura) e sempre più quello che resta di Natura incontaminata.

Non mi attira più l’idea di vedere musei, centri storici, usi e costumi, invenzioni: chi se ne frega… queste cose fanno parte dell’opera umana, di quell’animale (sì, siamo animali) corrotto e spregevole che si spaccia come il più intelligente ma distrugge più di quanto crea e rovina più di quanto migliora. L’essere umano e le sue creazioni non mi interessano. Mi attira la Natura: là dove pochissimi umani hanno messo piede, dove si vede quanto poco contiamo, dove i soldi non ti salvano da morte certa, dove non sei nessuno.

Il grande Nord, l’Islanda, la Scandinavia, la Patagonia, la Terra del fuoco, i poli, le steppe interminabili della Russia, la Siberia… quei posti dove difficilmente troverai qualcosa di artefatto o un deficiente con le infradito e il cappellino da pescatore che si fa un selfie. Ho scelto una vita in una comunità piccola e sento che questa strada è quella giusta, fermo restando che in un futuro punto a isolarmi ancora di più: con la mia auto e le mie gambine andrò io, quando voglio, a interagire con le poche persone che ho scelto per accompagnarmi in questo percorso che si chiama “vita”. Le altre possono restare dove stanno.

Non voglio più vedere turisti imbambolati, gente maranza e dozzinale che cerca le aragoste in un rifugio di montagna, arrivisti che pensano solo ai soldi, antropocentristi che credono che le altre forme animali valgano meno di loro, yuppie e stronzi vari con mentalità grette e scontate. Per questo difficilmente mi si vedrà in “grandi capitali” e luoghi troppo modificati dall’uomo. Il mondo è grande e, sì, mi piace viaggiare, ma non lo reputo indispensabile, a meno che non vada in un posto in cui, quando apro gli occhi, possa pensare: “Che figata, non c’è nessuno, solo io e la Natura”. In silenzio, senza cagacazzi.

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